Categoria: Approfondimenti, esempi applicativi e opportunità
Data: 01/04/2015
Tecniche e prodotti specifici per la bonifica antifessurativa
Le fessure sono come i fantasmi : sono apparizioni insidiose, causano “paure”, generano problemi e, quasi sempre, non si sa come affrontarle.
Poiché prevenire è sempre meglio che curare vale la pena di dare un’occhiata ai cenni informativi sulla genesi delle fessure e sui mezzi per prevenirle, riportati nei paragrafi 8, 9 e 10.
Quando le fessure si sono manifestate però, non resta che affrontare il problema nel migliore dei modi possibili.
Per le fessure da ritiro plastico, da escursione termica e così via, anche di considerevole am-piezza, le soluzioni che vengono illustrate, basate su fondi specifici e su speciali “fondi anticavillatura”, informati al principio della “strutturazione” con peculiari filler e riempitivi, costituiscono un rimedio semplice, collaudato e risolutivo, coniugabile con la maggior parte dei sistemi di pitturazione. Le fessure propriamente strutturali, al contrario, richiedono un differente approccio che deve necessariamente contemplare, fra l’altro, anche la risoluzione delle criticità statiche che hanno originato il dissesto.
le soluzioni proposte sono quindi correntemente applicabili per le fessure statiche di intonaci interni ed esterni, con assoluta esclusione delle fessure di origine strutturale o dinamica.
Per affrontare positivamente i problemi connessi con la bonifica antifessurativa degli intonaci e degli involucri murari sono stati approntati speciali stucchi fillerizzati, fibrorinforzati, coniugati con altrettanto speciali fondi anticavillatura, in differenti versioni con leganti al grassello di calce, ai silicati, a base silossanica, ecc.
FIBROSTUCK: Stucco adesivo, deformabile, fibrorinforzato con speciali riempitivi e microfibre sintetiche, per la stuccatura di fessure e disomogeneità, preliminarmente alle operazioni di finitura e pitturazione. Nello specifico, FIBROSTUCK è da utilizzarsi per la colmatura sigillante, adesiva, deformabile, delle fessure di maggiore ampiezza (per esempio superiori a mm 0,4).
SANAXIL FILLER, SANAFARBE FILLER, PROTECH SIL FILLER: Specifici “fondi anticavillatura” a base di inerti silicei di differenti granulometrie, filler riempitivi, microfibre ed agenti funzionali, dispersi nel legante caratteristico della pittura prevista, per esempio, silicato di potassio per SANAXIL FILLER, in un sistema in grado di conseguire i parametri prefissati: coesione, adesione, impermeabilità all’acqua, idrorepellenza, permeabilità al vapore, inattaccabilità da parte di muffe e microrganismi, ecc., che rappresentano una sensibile rivoluzione dei tradizionali concetti di adesione ai supporti.
In funzione delle differenti tipologie di prodotti protettivi e decorativi, i fondi “anticavillatura” possono essere forniti in coerenza con il legante previsto nella specifica situazione applicativa :
Fermi restando i magisteri suggeriti dalle effettive situazioni del supporto e della condizione fessurativa, la procedura d’intervento può essere schematizzata con :
A solo titolo di esempio si schematizza il possibile protocollo indicativo per la bonifica antifessu-rativa di facciate esterne verticali interessate da manifestazioni fessurative statiche, di ampiezza pari a circa mm 0,8, con i riferimenti per la successiva pitturazione waterproofing, protettiva e decorativa.
Le manifestazioni fessurative sono, in genere, la conseguenza di :
A. ritiro plastico ed igroscopico.
B. carenze applicative inerenti la verifica e la preparazione dei supporti.
C. carenze applicative inerenti le geometrie dei supporti :spessori ! (*).
D. carenze applicative inerenti la sequenza applicativa.
E. condizioni climatiche sfavorevoli : pioggia, vento, temperatura, ecc.
F. carenze nei magisteri di cura, protezione e stagionatura umida.
G. criticità dell’ambiente di servizio (vibrazioni).
H. incorrettezze di composizione della malta.
I. assestamenti statici (non contemplate in queste note).
(*) L’indurimento dei sistemi a legante idraulico procede dall’esterno verso l’interno (1 – 2 – 3 ). In presenza di sensibili differenze di spessore gli strati più esterni iniziano ad indurire quando gli strati più interni sono ancora in una fase plastica. Ne conseguono significativi stati tensionali tensioni.
Nota bene : Una parte importante dei fenomeni che determinano la successiva comparsa delle fessurazioni avviene nelle “ore critiche” successive alla messa in opera. In questa fase, che viene definita “plastica”, per la condizione dell’intonaco, si originano le “fessure latenti” pronte a manifestarsi successivamente, per esempio, con l’abbassamento della temperatura.
I metodi per controllare e ridurre i rischi connessi con le manifestazioni fessurative degli into-naci a base di leganti idraulici sono essenzialmente rappresentati da:
1. studio accurato del mix-design per impostare “al meglio” il rapporto leganti/aggregati, la composizione granulometrica, l’addizione di fibre tridimensionalmente diffuse, ecc.
2. corretta preparazione dei supporti di applicazione per migliorare l’adesione, inibire la sottrazione dell’acqua d’impasto da parte del supporto, ecc.
3. conseguimento di spessori regolari ed omogenei, attraverso l’applicazione differenziata.
4. programmazione accurata delle successioni applicative : tempi di attesa, ecc.
5. adozione di adeguate procedure di protezione, cura e stagionatura delle superfici fresche esposte.
L’addizione delle fibre di vetro alcalino-resistenti READYMESH G 060 e/o delle fibre polipropileniche READYMESH PM 180, da determinare in funzione degli spessori previsti per l’intonaco, costituisce un presidio antifessurativo tridimensionalmente diffuso. A titolo di esempio, nella fase “plastica” dell’intonaco, le fibre forniscono, all’intonaco stesso, la resistenza a trazione ne-cessaria per contenere le tensioni che altrimenti genererebbero le fessure e ne alimenterebbe-ro l’ulteriore sviluppo nel tempo.
Edoardo Mocco
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