IMPERMEABILIZZAZIONE DI TERRAZZI E TETTI PIANI: TECNICHE A CONFRONTO

Categoria: Approfondimenti, esempi applicativi e opportunità
Data: 12/03/2020

Diverse tecniche di impermeabilizzazione di terrazze e balconi, con loro vantaggi e limiti, in diverse casistiche di intervento

Terrazze, balconi e tetti piani sono estensioni esterne degli spazi abitativi che hanno anche il compito di coprire e proteggere dall’acqua i volumi sottostanti. In presenza d’infiltrazioni e penetrazioni d’acqua possono essere la causa di notevoli disagi, legati ai lavori necessari al recupero di questa funzionalità e alle spese collegate. Quando viene meno la funzione d’impermeabilizzazione, la tecnica riparatoria va scelta con attenzione, compiendo una serie di opportune valutazioni preliminari che coinvolgono considerazioni:

  • tecniche
  • economiche
  • estetiche

  

Una precisa raccolta di informazioni preliminari è alla base per una corretta valutazione delle cause e dell’entità del degrado. In primo luogo, è essenziale avere la perfetta conoscenza della tecnica costruttiva utilizzata nella realizzazione della copertura piana in quanto, a seconda che si tratti di solaio in latero-cemento, predalle, soletta piena in calcestruzzo armato o altro genere di struttura, diversi potrebbero essere i punti critici sui quali concentrare l’attenzione. Un’analisi preventiva della struttura permette anche di individuare superfici potenzialmente coinvolte in processi di condensa, risultando perciò fondamentale nell’orientare eventuali approfondimenti diagnostici. Un’accurata visione d’insieme con dettagli fotografici è un punto di partenza basilare, meglio se corredata da immagini termiche che possono mettere in risalto l’estensione delle infiltrazioni.

Alcuni punti deboli sono però frequentemente presenti e vale la pena ricordarli:

  • punti di raccolta delle acque e corpi passanti,
  • raccordi fra superficie orizzontali e murature,
  • giunti tecnici,
  • giunti di contrazione,
  • linee di contatto fra materiali a diverso coefficiente termico.

Su tutti questi punti di debolezza va posta particolare attenzione, in quanto potrebbero essere determinanti nel degrado in atto e nella scelta della tecnica d’impermeabilizzazione.

Di seguito vengono prese in considerazione tre tecniche d’impermeabilizzazione che, grazie alle loro differenti prestazioni e finalità, abbracciano la stragrande maggioranza dei casi.

Le tecniche sono:

  1. SISTEMA PROTECH BALCONY: impregnazione trasparente, pellicolare, con liquidi UV resistenti, ad alta penetrazione;
  2. SISTEMA OSMOCEM FLEX: rivestimenti millimetrici, sotto piastrella, di elastoplastici cementizi;
  3. SISTEMA SYNTECH POLIUREA: rivestimenti a copertura totale dell’estradosso con guaine elastiche vaporizzate a caldo.

Sono tecniche assai differenti una dall’altra, ognuna di queste caratterizzata da precisi vantaggi e altrettanto precisi limiti. La scelta di una di queste tre soluzioni va presa considerando aspetti tecnici, economici ed estetici esposti in modo sintetico nella seguente tabella.

 

PROTECH BALCONY

OSMOCEM FLEX

SYNTECH POLIUREA

 

Immagine che contiene esterni, recinto, persona, uomoDescrizione generata automaticamente

Immagine che contiene edificio, esterni, terra, stradaDescrizione generata automaticamente

Immagine che contiene esterni, terra, uomo, personaDescrizione generata automaticamente

Campo applicativo prevalente

terrazzi e balconi

terrazzi e balconi (in misura minore tetti piani)

tetti piani (in casi particolari terrazzi e balconi)

Posizionamento

superficiale

sotto piastrella

Superficiale

Supporto

piastrelle con fughe

massetto cementizio

Qualsiasi

Spessore applicato

micrometrico

2 mm

1 mm

Operazioni preliminari

pulizia del supporto con specifico detergente, stuccatura delle fessure e delle fughe deteriorate

rimozione delle piastrelle, regolarizzazione del supporto di posa, eventuale primerizzazione

pulizia del supporto, stuccatura delle fessure e delle discontinuità, primerizzazione

Tecnica

impregnazione con rullo e stendiacqua di prodotto pronto all’uso

miscelazione di prodotto bicomponente e stesura a lama o rullo _ applicazione di bandelle elastiche su alcune lineazioni sensibili

miscelazione di prodotto bicomponente e rivestimento a spruzzo con speciale attrezzatura

Estetica

superficie inalterata

nuova superficie con nuova piastrellatura

nuova superficie ricoperta da rivestimento poliureico

Capacità di resistere a fessure postume

0,2 mm

0,8 – 1,0 mm

> 1 mm

Impatto economico

€€€

(comprendendo rimozioni e piastrellatura)

€€€

E’ facile intuire che le tecniche applicative dei tre sistemi si differenziano notevolmente ed è importante evidenziare alcuni aspetti realizzativi che le caratterizzano

L’impregnazione trasparente PROTECH BALCONY si realizza con una serie di operazioni non particolarmente complesse, che potrebbero quasi rientrare nel “fai da te”, se non per la cura di alcuni importanti particolari, che possono fare la differenza in termini di riuscita dell’intervento.

L’attenzione ai dettagli risulta perciò determinante. Per questo motivo è sempre altamente consigliabile affidarsi a “mani esperte”.

Un esempio fra tutti è la sigillatura, con poliuretanici in cartuccia (PROTECH FLEX), delle linee di contatto fra materiali a diversa dilatazione termica e la cura nella stuccatura delle fughe maggiormente deteriorate.

Immagine che contiene persona, esterni, terra, recintoDescrizione generata automaticamente

L’elastoplastico cementizio OSMOCEM FLEX richiede operazioni preliminari onerose e di un certo impatto. La stesura del rivestimento richiede una manualità esperta per il rispetto dei tempi d’esecuzione e degli spessori minimi/massimi. Un’attenzione particolare va riposta nel corretto posizionamento di bandelle elastiche nei giunti di contrazione/movimento e nei raccordi con le murature verticali. Una bandella molto pratica ed efficace è la PROBAND, nastro adesivo a freddo, idrorepellente, composto da uno strato in gomma butilica a consistenza visco-elastica, rivestito con tessuto non-tessuto. Nel PROBAND l’accoppiamento di una superficie inferiore fortemente adesiva ed una superiore che favorisce l’aggrappo dell’elastoplastico cementizio, risulta vincente e molto apprezzata dagli applicatori esperti.

La tecnologia SYNTECH POLIUREA è estremamente versatile ed applicabile su diverse tipologie di materiali. Proprio per questo motivo richiede una preparazione del supporto attenta e diversificata di caso in caso. Inoltre, la tecnica richiede necessariamente macchinari specifici in grado di spruzzare ad alta pressione il prodotto. La macchina spruzzatrice deve garantire un’accurata miscelazione e contemporaneamente il raggiungimento di determinate temperature che devono essere mantenute su tutto il circuito di pompaggio grazie a tubazioni riscaldate. Immagine che contiene esterni, persona, terraDescrizione generata automaticamente

Approfondimenti sulle tre diverse tecnologie sono possibili consultando i seguenti siti tematici:

 

 

Dott. Roberto Rosignoli, Direzione Tecnica Ricerca e Sviluppo Azichem s.r.l.

 

 

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Autore della news

Roberto Rosignoli

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