Categoria: Approfondimenti, esempi applicativi e opportunità
Data: 06/04/2015
Il contributo dell'inibitore di corrosione CONSILEX NO-RUST nel ripristino e nella manutenzione del calcestruzzo.
Nel degrado delle strutture in conglomerato cementizio armato si verifica frequentemente la necessità di intervenire in modo puntuale su aree di evidente degrado, prossime a superfici apparentemente integre. In questi casi la pratica corrente prevede interventi localizzati volti al ripristino delle sole zone degradate, che richiamano in qualche modo le “macchie di leopardo”.
Gli interventi puntuali, localizzati e parziali, del tipo accennato, non sono però esenti da rischi, a conferma dell’indispensabilità di una rigorosa valutazione preliminare che tenga nel dovuto anche del grado di prote-zione che si intende conseguire.
A solo titolo di esempio occorre considerare che un rilievo più accurato delle condizioni conservative delle opere rivela, nella maggior parte dei casi, come anche il conglomerato apparentemente integro possa ne-cessitare di adeguati apporti manutentivi.
Non può essere infatti trascurato che, nelle opere in conglomerato cementizio armato, la corrosione delle armatura d’acciaio è fra le cause più ricorrenti ed insidiose di degrado strutturale.
La corrosione, per sua natura, è un fenomeno elettrochimico complesso che implica un trasporto di materiale e, per verificarsi, deve poter utilizzare l’insorgere di una differenza di potenziale con uno scambio elet-tronico fra un anodo ed un catodo.
Anche in assenza di condizioni di degrado significativo nel calcestruzzo originario, sul quale non si interviene, non è difficile ipotizzare, per questo conglomerato “vecchio”, caratteristiche e prestazioni, soprattutto in termini di impermeabilità, alcalinità, resistenza meccanica e resistenza chimica, del tutto differenti ed inferiori rispetto a quelle di una malta da ripristino “nuova”.
Purtroppo, anche la semplice differenza in termini di quantità di ossigeno permeante, in grado di differenziare una parte d’armatura rispetto alle altre, è in grado di generare un passaggio di corrente per differenza di potenziale ed un processo di corrosione nel quale gli elettroni vengono asportati dalla zona povera di ossigeno (che costituisce l’anodo) per trasferirsi nella zona più ricca di ossigeno (che costituisce il catodo).
Per questo motivo accade frequentemente di verificare insorgenze degenerative in superfici di conglomerato cementizio armato nelle quali, interventi di ripristino puntuale, non sufficientemente meditati, hanno creato la differenza di potenziale citata.
Per ovviare agli inconvenienti descritti i protocolli di restauro e ripristino del calcestruzzo, prescrivono l’adozione di tecniche e materiali in grado di rendere il più possibile omogenee e protette le superfici di calcestruzzo comunque esposte. I mezzi usualmente indicati sono essenzialmente rappresentati da impregnazioni rialcalinizzanti e consolidanti delle superfici, spesso accompagnati dall’applicazione di pitture pigmentate, adeguatamente protettive e traspiranti.
Per l’impregnazione rialcalinizzante e consolidante delle superfici il prodotto di usuale impiego è CONSILEX SAN, mentre, per le pittura pigmentate, adeguatamente protettive e traspiranti, è possibile selezionare il prodotto, in funzione delle caratteristiche effettivamente necessarie, per esempio in termini di elasticità, fra i sistemi in emulsione PROTECH WAC, PROTECH ELC e PROTECH WAC - T.
Gli inibitori di corrosione migranti sono sostanze organiche, in forma liquida, a base acquosa, caratterizzate da “migrazione attrattiva e selettiva” che, applicate alle superfici del conglomerato, migrano in profondità, sino a raggiungere selettivamente le superfici metalliche delle armature d’acciaio dalle quali sono attratte, fissandosi e condensando sulle superfici stesse per formare un film monomolecolare di protezione in grado di mantenere o riportare le armature d’acciaio in condizioni di protezione.
Il vantaggio derivante dalla omogeneizzazione dell'interfaccia ferro/calcestruzzo attraverso la creazione di un film monomolecolare di protezione dell'armatura, in grado di riportare la struttura stessa alla sua "gio-vinezza elettrochimica originaria" è effettivo ed efficace sia nei confronti di ulteriori azioni aggressive che in persistenza dell’attacco aggressivo in essere.
L’utilizzazione delle peculiari funzioni e proprietà dell’inibitore di corrosione migrante CONSILEX NO-RUST nei protocolli di ripristino e manutenzione del conglomerato cementizio armato costituisce indubbiamente l’apporto innovativo di un sistema ampiamente collaudato.
Le modalità di impiego dell’inibitore di corrosione migrante CONSILEX NO-RUST sono semplici ed inequivocabili: il prodotto può essere applicato a spruzzo, pennello o rullo, previa rimozione delle parti di conglomerato degradato, della polvere, degli imbrattamenti, di pitture e rivestimenti in genere, nelle quantità adeguate alle effettivi condizioni della struttura.
I prodotti AZICHEM che compaiono nella presente comunicazione, reperibili nel sito www.azichem.com, vengono di seguito schematicamente richiamati.
Edoardo Mocco
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